Pacer And Love!

Ogni volta che finisce un ciclo se ne apre uno nuovo, a casa mia. Oggi, ad esempio, è finito il ciclo della riabilitazione. Con una bella sgambata “di là da Sieve”, in una tartufaia all’ombra e in un campo immenso di zucchine al solleone, a Pallone (per chi è di Borgo!). Quattro settimane intense che hanno dato i loro frutti. Oggi, idealmente, è cominciato un nuovo ciclo, e ho fissato il Training Holiday con Fulvio: una settimana all’Elba tra allenamenti (tanti) e mare (poco)!

E proprio dell’Elba è il mio ultimo ricordo di una corsa. La Mezza Maratona dove ho avuto l’onore di fare il pacer, quel personaggio buffo coi palloncini attaccati alla canotta che deve scandire il tempo per i concorrenti.

Fare il pacer è stata un’esperienza meravigliosa, ve lo dico subito. E anche una bella responsabilità, ad essere sinceri. Il mio compito era quello di tenere un ritmo costante di 5’27” al chilometro per finire la gara nel tempo di 1:55:00. Alla partenza ci aspetta subito una bella pioggerellina fitta che fa un tutt’uno col mare, ma anche una bella sorpresa: Valeria Straneo corre con noi! (O meglio lei corre, noi le arranchiamo dietro!). Valeria ha vinto l’argento ai Mondiali del 2013 e agli Europei del 2014, oltre a detenere il record italiano di maratona con 1:23:44. Tutto questo dopo essere che per una malattia ereditaria le hanno dovuto asportare la milza, giusto per rendersi conto di che atleta straordinaria sia…

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Valeria Straneo posa con un “bischero” prima della partenza!

Insieme a me a fare il ritmo ci sono Veronica e il compagno (suo, ovviamente…) Alessandro. Si parte dal lungomare di Marina di Campo, accompagnati dall’Inno nazionale e poi da Thunderstruck degli AC/DC. Il rischio è di mettersi a sprintare vista la botta di adrenalina! Dopo tre chilometri, il tempo di far assottigliare il plotone dei corridori, parte l’appello. Ci sono una decina di incoscienti che hanno deciso di darci fiducia, e ognuno sarà costretto ogni chilometro a ripetere il suo nome ad alta voce, giusta punizione per dei masochisti! Tutto procede bene fino alle prime salite che portano verso Cavoli. Qui decidiamo di dividere gli incoscienti in due gruppi. Chi vuole tenere costante il ritmo segue Veronica e Alessandro, chi opta per affrontare con calma la salita e recuperare lo svantaggio in discesa viene con me.

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Non vi fate ingannare, mi avevano dato una S!

Il piano funziona, e al giro di boa sopra la spiaggetta di Cavoli incrocio Veronica con il suo gruppetto, abbiamo un minuto circa di ritardo, niente che non sia recuperabile in discesa! Alessandro deve fermarsi, ha un risentimento ad un polpaccio e non vuole tirare; magari gli passa e ci riprende. Ci affida i suoi e ci rivedremo all’arrivo. La nuova salita, lenta e costante, gliela faccio fare ad un ritmo che è quello previsto, anche se a loro dico che stiamo andando piano (lo sapranno solo dopo il traguardo, se controlleranno il GPS, ma ormai sarà tardi per infamarmi!).

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Le tre ancelle superstiti agli ultimi metri di salita!

Ormai ci siamo, la salita è finita e siamo in perfetto orario. Consiglio di non buttarsi subito a razzobaleno ma di aspettare ancora un chilometro, per sciogliere i muscoli prima della discesa.

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Ci siamo! La salita è finita!

In lontananza vediamo il gruppetto di Veronica, la tentazione di andare a riprenderli è forte, ma il buon senso prevale. Frenare la mula, che poi ci sono ancora 4 km di pianura dopo la discesa e possono essere un trabocchetto. Quando manca un chilometro alla fine della discesa lancio le inconscienti, che non se lo fanno ripetere due volte. Adesso vedono l’obiettivo dell’ora e cinquantacinque raggiunto e vogliono provare a fare il tempo. Rimango solo. Mi godo il piacere di vederle andare e mi sento bene, con questo passo che non mi affatica. A due chilometri dal traguardo vedo Veronica a lato strada, vuole aspettare Alessandro, e le dico che non credo ci raggiungerà a breve. Dispiaciuta si rimette a correre ed entriamo nel centro di Marciana, con l’ultimo chilometro tra le case del paese. Ci diamo la mano e passiamo il traguardo insieme: 1:54:44, nemmeno in Svizzera! E qui succede la cosa più bella di tutta la corsa. Messa al collo la medaglia troviamo una decina di persone che ci aspettano e ci vogliono salutare. I masochisti! Ci abbracciano e ci ringraziano, per il passo e le risate, qualcuno perché non pensava di farcela e qualcuno perché ha migliorato il proprio tempo, qualcuno perché si è divertito e qualcuno perché non aveva voglia ma poi gli è venuta.

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Veronica taglia il traguardo accompagnando un “bischero”!

Oggi, di medaglie, ne ho ricevute undici!

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